FOOD HEROES
FOODSCOVERY
FOODHEROES
Creative Direction: Alessandro Lombardo
Directed by: Alessandro Lombardo
Shot by: Lorenzo Montanari
DOP: Danny Christensen & Claudia Flores
1st Camera Assistant: Enrica Romagnoli
Producer: Alessandro Lombardo
Food Heroes è un progetto di brand content realizzato per il portale Foodscovery e Il Fatto Quotidiano, che ha l'obiettivo di scoprire e rendere accessibili centinaia di produttori unici sparsi su tutto il territorio italiano. Un viaggio che dà un volto, una voce e uno strumento di vendita a tutti quei piccoli produttori che non sono mai scesi a compromessi, fedeli alle tradizioni e alla propria etica.
Un vero e proprio documentario dell'eroico lavoro dei nostri imprenditori locali.
PODERE CRISTINA
Podere Cristina è il nome della rivoluzione fatta da una famiglia a Mulazzano, in provincia di Parma. Una rivoluzione lenta e silenziosa che parte dalla terra e dalla necessità di condurre una vita più semplice. Valentina Cipelli insieme al marito e al figlio ha deciso di cambiare vita, partendo dalle sue radici. Cristina era sua madre, scomparsa sette anni fa. L’unica certezza sull’attività da avviare era il suo ricordo, a cui dedicare ogni successo futuro.
PANE PIUMA
Il pane fatto come una volta: tre giorni di fermentazione, utilizzo di grani antichi, sale grigio, lievito naturale e farina macinata a pietra. Questa è la filosofia di vita e di lavoro di Alessandro Alessandri, titolare di Pane Piuma, a Genova. Insieme alla compagna Marta ha fatto di questo laboratorio ligure la sua ragione di vita (dopo aver abbandonato il lavoro di agente di commercio). Dato per assodato che i colpi di fulmine esistono, quello di Alessandro ha il profumo di forno.
PODERE CRISTINA
Podere Cristina è il nome della rivoluzione fatta da una famiglia a Mulazzano, in provincia di Parma. Una rivoluzione lenta e silenziosa che parte dalla terra e dalla necessità di condurre una vita più semplice. Valentina Cipelli insieme al marito e al figlio ha deciso di cambiare vita, partendo dalle sue radici. Cristina era sua madre, scomparsa sette anni fa. L’unica certezza sull’attività da avviare era il suo ricordo, a cui dedicare ogni successo futuro.
GASTRONOMIA
BELTRAMI
“Ho 66 anni e nella mia vita ho imparato più dalle capre che dagli uomini”. È sulla sedia del suo giardino, Vittorio Beltrami, quando ne parla. Ha un cappellino in testa, i capelli lunghi grigi accarezzati dal vento marchigiano. Di mestiere fa il capraro. “Mi sono innamorato di questa bestia molto tempo fa. Le capre mi hanno dato la vita in un periodo difficile della mia esistenza, quando mi sono trovato ad affrontare una malattia importante”.
AZIENDA
MECHERINI
A Marina di Bibbona, in mezzo al verde dei campi accarezzati dal vento bucolico toscano, c’è una famiglia che ha fatto dell’allevamento delle chianine la propria vita. I Mecherini nascono dapprima come mezzadri e in seguito come imprenditori agricoli. Nel 1969 Fosco e i suoi fratelli acquistarono il podere “Campo ai sedani”. La loro vita è sempre stata in mezzo alla campagna e nelle stalle.
IL CASOLARE
Ad Alvignano, un paesino immerso nelle campagne intorno a Caiazzo, c’è un casolare di un uomo che da curatino, o casaro che dir si voglia, è diventato padrone di una realtà magica. In un’area di grande pregio naturalistico, a metà strada fra il Parco Regionale del Matese ed il Parco Naturale Taburno-Camposauro, Mimmo La Vecchia alleva, insieme alla sua famiglia, le bufale.
LA BOTTEGA
DELL'OLIVA ASCOLANA
C’è chi fa risalire la sua ricetta alle tradizioni borghesi e chi invece crede sia un piatto di recupero. Qualunque siano i suoi natali, solo una cosa è lampante: l’oliva ascolana, quella fatta bene e secondo tradizione, è uno dei cibi di strada più buoni che ci siano.
Oggi questa preparazione tipicamente marchigiana è conosciuta in tutto il mondo. Trovare però chi la fa in maniera artigianale è difficile. “Il nostro obiettivo è prepararle come si facevano un tempo” spiega Daniela Diamanti, una delle titolari de La Bottega dell’Oliva Ascolana di Ascoli Piceno.
LE GARZIDE
Galeotto fu il cavallo anziano di Diego, uno dei proprietari dell’agriturismo Le Garzide di Crema. “Stavo cercando un posto dove metterlo per passare la sua vecchiaia – spiega il ragazzo – poi ho trovato un casolare magnifico. Io e mio padre ce ne siamo innamorati. Da lì a qualche anno è diventato il nostro agriturismo”.
SALUMIFICIO
SQUISITO
Del maiale non si butta via nulla, questo è un dato di fatto. Angelo Capasso è come un moderno Re Mida norcino: ogni pezzo di carne che tocca diventa oro. Al suo Salumificio Squisito di Diolo di Soragna, in provincia di Parma, la qualità è ottima e viene realizzato tutto in maniera naturale.
LATTERIA
SALVIAMARIA
La sua culla è sempre stata accanto a dove sua madre, mai stanca di lavorare, produceva il formaggio. Nel profumo di latte appena munto, il ritmo della sua vita è stato scandito sin dal principio dalle date della produzione. Stiamo parlando di Mario Laurino, casaro responsabile della Latteria Salviamaria (nome della madre). La sua attività si concentra sulla raccolta e gestione della materia prima, sulla trasformazione del latte e sulla commercializzazione all’ingrosso di formaggi.
RISO BUONO
Riso Buono. Nulla d’aggiungere. In uno degli aggettivi più semplici al mondo, c’è tutta l’essenza del prodotto di Cristina Cavalchini. Viste le origini romane, nei ricordi della sua infanzia c’è sempre stata la pasta, grande protagonista in tavola. Poi, a trentacinque anni, l’innamoramento per il chicco nel piatto.
SCATURCHIO
“Quando finiva la scuola, ogni giorno venivo qui con mio padre, che lavorava in questo locale”. Lo racconta Giacomo Cautiello, ora responsabile della pasticceria. Lui che da bambino si faceva guidare dalla scia del profumo, soprattutto a dicembre, quando in forno cuocevano le tipiche preparazioni natalizie. Ma non solo nel periodo dell’Avvento, vicino alla pasticceria l’aria profuma di bontà.
ACETAIA
SAN GIOVANNI
In una mansarda poco illuminata dalla luce, il padre curava le botticelle in cui riposava l’aceto balsamico. Una specie di incantesimo, che in tenera età stregò Giovanni Solmi e che ora, in due tocchi di bacchetta magica, lo ha trasformato nel titolare dell’Acetaia San Giovanni. Da ragazzino curioso, a imprenditore convinto e determinato.
URZÌ CIOCCOLATO
Roald Dahl la immaginava e la descriveva nei suoi libri, Johnny Depp gli dava un volto nel film di Tim Barton. A Scandicci, in provincia di Firenze, Francesco Montrone è un Willy Wonka in carne ed ossa che però fugge dall’idea di “industria del cioccolato”. “Noi ci vogliamo definire artigiani- spiega- certo, la tecnologia ci ha aiutato, ma manteniamo ben a mente quale sia la nostra missione: la qualità”.
VALLENOSTRA
Nel 1489 a Tortona si celebravano le nozze fra tra Isabella d’Aragona e Gian Galeazzo Sforza, nipote di Ludovico il Moro. Il cerimoniere era Leonardo da Vinci, artista ma anche attento gastronomo. A questo banchetto, il Montébore fu l’unico formaggio invitato. Proveniente da Dernice e dai comuni limitrofi a cavallo delle Valli Curone e Borbera, questo gioiello di Slow Food ha però una storia ancora più vecchia: veniva infatti prodotto ancora fra il IX e l’XI secolo dai monaci benedettini.
SELEZIONE
SABATINO
“Essere podolico è uno stile di vita”. Questa è la frase ricamata sul grembiule di Michele Sabatino, figlio di pastori e titolare di una piccola e caratteristica macelleria nel cuore del Gargano, ad Apricena (FG). Qui, viene fatta una speciale selezione di carni d’eccellenza allevate allo stato brado e semibrado: capra garganica, maiale nero dei Monti Dauni e vacca podolica. Non è semplice, né scontato, pensare di riuscire a mantenere viva una tradizione legata alle cadenze e alle abitudini del passato, soprattutto quando sembra non esserci la possibilità di fermarsi senza il rischio di restare indietro. Michele Sabatino ci è riuscito.
MOLINO BARDAZZI
“La nostra farina è naturale e si ottiene da una buonissima materia prima”. Lo racconta Marco di Molino Bardazzi, mugnaio e portavoce di un’intera famiglia che maneggia grano da ben quattro generazioni. “La nostra vocazione è cercare sempre il miglior grano – racconta Marco, che attualmente guida l’attività con il padre Gaetano – e dopo di che lavorarlo a pietra in maniera rispettosa”. Per la produzione della farina la tecnologia è fondamentale, ma sono anche conservati e utilizzati macchinari antichi di inizio Novecento.
LUCA BONIZZONI
Un ladro di miele e un autista di api. In poche parole, Luca Bonizzoni è questo. Ladro perché l’apicultore non fa altro che “rubare” il miele prodotto dalle api. “Quello che io prendo dall’alveare-spiega Luca- è esattamente quello che voi trovate nel vasetto”. Ma il suo lavoro non si ferma qua: l’altra grande missione di Bonizzoni è “l’autista”. Spiega infatti: “Quello che io faccio è trasportare le api nei luoghi in cui in natura ci sono i fiori adatti per produrre i diversi tipi di miele. Per esempio, per fare quello all’eucalipto, devo andare in Sardegna”.
PORTA DEI PARCHI
Anversa degli Abruzzi. Le vie del Borgo sono illuminate da una luce che fa capolino tra le nuvole. Il paese è silente, quasi si rendesse conto dell’importanza di quel momento. Il piccolo Nunzio gioca per le strade. I suoi pensieri son alti, leggeri tra giochi e bellezze da fanciullo. Ha cinque anni. In un angolo c’è una signora. Si guardano, lei lo chiama. Gli offre una fetta di pane con del formaggio e alcuni pezzettini di cipolla sopra. Nella semplicità del momento, è arrivata in tenera età la svolta della vita del piccolo. Il sapore del panino offerto, Nunzio non lo riuscirà mai a dimenticare. Così in un morso si delinea il suo destino: la voglia, ma anche la necessità, di produrre un formaggio tanto buono da non essere scordato.